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Visionari o abili imprenditori? Chi ha creduto nell’e-commerce oggi raccoglie i frutti

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Il Coronavirus ha cambiato le nostre abitudini di acquisto, avvicinando molte persone ad Internet e agli acquisti online. È stato proprio l’isolamento imposto per arginare il diffondersi dell’epidemia a provocare negli ultimi mesi un’impennata delle vendite degli e-commerce, facendo registrare una crescita improvvisa della domanda, anche da parte di chi, fino a quel momento, non aveva mai acquistato nessun tipo di prodotto/servizio online.

Secondo un’indagine di Netcomm infatti «il 75% degli acquirenti da siti di e-commerce non lo aveva mai fatto prima dell’emergenza Coronavirus », una percentuale significativa che ha portato nuovi utenti ad affacciarsi al commercio elettronico, con un trend di crescita che molto probabilmente resterà lo stesso anche nei prossimi mesi.

Le performance non sono state positive per tutti i settori, chiaramente quello che ha sofferto di più in termini di vendite sia online che offline è stato sicuramente il turismo. Tra i settori invece che hanno beneficiato di questa crescita oltre ai beni di prima necessità, generi alimentari, farmaci senza obbligo di ricetta, prodotti per la cura della persona e della pulizia della casa; stanno andando bene anche l’elettronica di consumo, con gli articoli legati allo smart working e alla scuola a distanza, i prodotti per lo sport e il fitness, il bricolage, i corsi di formazione online.

Insomma l’e-commerce si è rivelato un valido sostituto dei negozi costretti a rimanere chiusi. E molte piccole e medie imprese che non si erano adeguate alle nuove tecnologie, stanno comprendendo l’importanza di affiancare il canale online ai propri canali di vendita tradizionale per riaprire le proprie attività.

E nella fase 2 cresceranno ancora gli acquisti online?

Molte barriere agli acquisti sul web che ancora resistevano sono ormai cadute, l’economia sta cambiando e con essa anche le abitudini dei consumatori come abbiamo visto. È possibile che queste riescano a rimanere vive nella fase due, e anche nel post emergenza. È difficile prevederlo con certezza, sta di fatto che l’impossibilità di fare shopping tradizionale “liberamente”, continuerà a spingere molte persone ad avvicinarsi all’e-commerce, perché anche nella fase due, per paura o precauzione, in tanti preferiranno il canale online. Di conseguenza, i negozi per sopravvivere dovranno adattarsi, dotandosi anche di un negozio virtuale, per arrivare ai propri clienti in questo periodo in cui il ruolo delle tecnologie digitali è cruciale per restare in contatto e continuare a vendere.

Cosa fare per trovarsi al passo

Chi ha già un e-commerce e si è trovato a fronteggiare una situazione senza precedenti, con un picco delle vendite che in genere avviene in periodi strategici, come il Natale o nel Black FRiday, dovrà continuare a rimboccarsi le maniche per evitare blocchi del portale, potenziare la velocità e l’usabilità del sito, migliorare la gestione delle scorte in magazzino, e dedicare più tempo all’assistenza clienti.

Chi ancora non si è aperto al digitale, dovrà sbrigarsi perché è il momento giusto per farlo. Le regole per accedere ai negozi nella fase due saranno molto restringenti, come accade già oggi per supermercati e farmacie, con lunghe file fuori i negozi e tempi di attesa infiniti. Si farà sempre più affidamento all’e-commerce, gli italiani ormai hanno iniziato a virare verso l’acquisto online e continueranno a farlo. Alla fine vincerà chi riuscirà ad adattarsi al cambiamento in atto e a sfruttare la comunicazione digitale. Citando le parole di Darwin potremmo dire che:

”L’azienda che sopravvive è quella che è in grado di adattarsi e di adeguarsi meglio ai cambiamenti dell’ambiente in cui si trova”.

Se hai un’attività di prodotti /servizi offline, ripensando al tuo modello di business puoi renderla digitale. Contattaci ne parleremo insieme.

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